Ad appena 5 mesi dal lancio del magazine online, un altro progetto di Vivaio prende il volo e fa parlare di sé.

Si è svolto regolarmente e nonostante il diluvio universale che ha fatto straripare Lambro, Seveso e bloccare mezza Milano l’incontro tra Milano Città Stato e i Candidati Sindaco di Milano per le elezioni 2016 nel Salone d’Onore della Triennale di Milano.

6 su 9 hanno accettato l’invito e sono saliti sul palco della Triennale di Milano per dire la loro sui temi di autonomia, ecologia, fiscalità, regione, valorizzazione della bellezza locale, sì o no a Milano Città Stato.

A fare gli onori di casa sono stati Andrea Zoppolato, Pietro Paganini, Antonella Tagliabue e Giacomo Biraghi, vivaisti D.O.C e tra i padri fondatori di Milano Città Stato.

A seguire, la Costituzionalista Professoressa D’Amico ha spiegato le ragioni e le possibilità legislative nel richiedere l’autonomia di Milano.

Molto forte anche l’impegno di Corrado Passera, che proprio Milano Città Stato aveva messo come suo terzo punto del programma elettorale prima del ritiro.

Per i numerosi ospiti e giornalisti in sala, l’opportunità di rivolgere interviste e firmare il manifesto di intenti per Milano di Milano Città Stato. Per tutti gli altri, la diretta da Corriere.it che si è aggiudicato in esclusiva lo streaming dell’incontro.

Nonostante i disagi della giornata, l’evento è stato seguitissimo in rete, su Facebook e via Twitter dove l’hastag #milanocittastato è diventato subito trendtopic passando in meno di un’ora dal quarto al primo posto degli argomenti preferiti dal popolo del cinguettio social.

 

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Ecco che cosa ha ribattuto l’agenzia Omnimilano a poche ore dalla conclusione dell’evento:

(OMNIMILANO) Milano, 30 MAG – Tutti concordi, anche se con distinguo e precisazioni, sulla necessità di dare maggiore autonomia alla città di Milano: è questo l’esito del confronto tra candidati sindaco tenutosi oggi in Triennale e promosso dall’associazione Milano, spin off dell’associazione Vivaio che ha concepito il progetto ‘Milano città stato’. Il tema su cui i candidati si sono pronunciati è la proposta avanzata dall’associazione di dotare la città metropolitana di Milano dello status di Regione, come è già per Madrid, Berlino, Londra e Parigi. Assenti Giuseppe Sala, Basilio Rizzo e Natale Azzaretto, gli altri sei candidati hanno votato ‘si’ alla proposta degli organizzatori siglando un cartellone posto accanto al palco, dopo un intervento di 7 minuti ognuno. Per Stefano Parisi deve esserci “una maggiore autonomia fiscale, con le relative responsabilità, che permetta di avere un rapporto calcolabile tra le tasse pagate e i servizi”. Parisi aggiunge: “Metà delle tasse locali ora vanno a Roma per un’amministrazione molto inefficiente, sono state fatte alcune manovre di alleggerimento sulla fiscalità centrale ma poi scaricate su Comuni. Pisapia su questo ha abbassato la testa, e anche l’Anci”. Marco Cappato si è detto favorevole alla trasformazione dell’area metropolitana di Milano in una regione, ma “a patto che non sia come le regioni viste finora”: per il candidato dei Radicali “La regione è l’istituzione peggiore che abbiamo nel nostro paese, non è autonomia ma partitocrazia al quadrato, come a Roma ma senza responsabilità. Per questo dalle regioni è uscito il peggio in termini di corruttela”.