Expo diventa “pop”. E’ questo l’obiettivo di Expop: aprire Expo alla partecipazione di tutti. Nel 2013 è di scena la seconda edizione dell’iniziativa, idee e progetti di impatto sociale, liberamente proposti e selezionati da Associazione Vivaio, sono presentati al pubblico che viene invitato a votarli e a proporne di nuovi.
VINCITORE EXPOP 2013: GIARDINO SONORO (30,8% delle preferenze)
Il Giardino Sonoro è un progetto “urban green” di Officina Idee Verdi; un’oasi integrata alla Città dove ritrovare la capacità dell’ascolto. La struttura di questo giardino segue quella dell’orecchio medio e interno. Una passeggiata all’interno dell’orecchio lungo un percorso di ascolto e silenzio a contatto con la Natura e le sue magiche armonie. Una delle oasi naturali dove prendere coscienza del valore dell’ascolto dei suoni e del silenzio. Luogo da visitare e frequentare, dove rilassarsi e rigenerarsi attraverso sonorità terapeutiche con percorsi didattici di Educazione Civica Acustica, esposizioni, conferenze, corsi, sedute, spettacoli ed eventi.
SECONDO POSTO EXPOP 2013: CAVALCAVIA BUSSA (17% delle preferenze)
Progetto di Giulio Ernesti e autori vari parla di come i cittadini vorrebbero restituire il cavalcavia Bussa al quartiere e alla città. Il Comune di Milano (Assessorati all’Urbanistica e al Decentramento) ha promosso un’esperienza di partecipazione nel quartiere Isola per definire contenuti e ubicazione di una nuova Casa del Quartiere e avanzare proposte di riqualificazione del Cavalcavia Bussa, connessione viabilistica marginale e spazio di risulta fra la via Farini ed il quartiere Isola. L’incarico è stato affidato a Marianella Scavi ed ai suoi collaboratori. Giulio Ernesti si è poi occupato dei laboratori di visioning della Casa e della Charrette per il cavalcavia Bussa. Da evidenziare la novità del metodo di progettazione adottato. La Charrette infatti mette al lavoro, intorno ad un foglio bianco tecnici e funzionari dell’Amministrazione, architetti e urbanisti e soprattutto i cittadini.
Questo esperimento vuole sollecitare portatori di conoscenze esperte e portatori di conoscenze del quotidiano a confrontarsi esprimendo liberamente, ma argomentando, i propri bisogni, desideri e immaginari; a dare forma, insieme, allo spazio di vita e interazione di tutti. Si tratta di un processo di co-progettazione, vale a dire di un modo di progettare che, desacralizzando i saperi esperti, produce reciprocità, responsabilizzazione, senso civico, mutuo apprendimento. I progetti che esposti sono solo i primi passi di un processo e di una fatica che potrebbe essere d’esempio per costruire una città più coesa, meno insoddisfatta e più fiduciosa.
TERZO POSTO EXPOP 2012: S.O.S. SPESA (12,7% delle preferenze)
Progetto di Antonella Tagliabue SOS SPESA si basa su un’antica tradizione, quella di pagare un “sospeso” (da qui il nome SOS SPESA) a favore di chi non può permettersi di acquistare. Il progetto prevede di coinvolgere supermercati, negozi di alimentari e di generi vari, presso i quali si può comprare, oltre alla normale spesa, beni e alimenti che vengono pagati ma lasciati a disposizione di chi non li può acquistare. Il meccanismo riprende il funzionamento del Banco Alimentare, ma la distribuzione a favore dei meno abbienti avviene direttamente all’interno dei punti vendita. In questo caso verranno coinvolti nel progetto sia i cittadini, che i commercianti, a beneficio di chi nel quartiere in cui si vive o lavora ha difficoltà economiche.
SOS SPESA dovrebbe diventare un marchio che identifica i punti vendita che aderiscono dove è possibile comprare beni e alimenti, da distribuire a chi ne ha bisogno. I criteri per la distribuzione dei prodotti acquistati si basano sul reddito, riprendendo ad esempio le categorie create con la Social Card o le Carte Acquisti, ma possono essere concordati tra gli aderenti – commercianti e cittadini ed eventualmente associazioni di quartiere o similari – sulla base della conoscenza di situazioni di disagio e difficoltà economica. Si tratta di creare percorsi virtuosi di coinvolgimento e partecipazione basati sulla “vicinanza” per cui nella propria
zona o nel proprio quartiere si contribuisce ad aiutare chi ne ha bisogno.
MENZIONE D’ONORE PER IL COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO
Drinkability di Tommaso Cecca e Luca Leone Zampa focalizzato sull’educazione all’abilità di bere con qualità e consapevolezza
ALTRI PROGETTI EXPOP 2012
GREEN MI UP
Progetto di Enrico Verga che, partendo dal problema dell’inquinamento atmosferico delle aree urbane propone una soluzione low cost: la coltivazione in situ su balconi e terrazze di piante ad alto fattore di resistenza ambientale, veloce diffusione, sempre verdi, che richiedono poche cure (oggetto e piante suggerite: bamboo per soluzioni verticali come piante infestanti che sono autonome e richiedono acqua in piccole quantità, edera per soluzioni a cascata per ricoprire gli edifici). I vantaggi primari che si otterrebbero sono l’assorbimento di Co2 da parte delle piante e un miglioramento della qualità dell’aria urbana. Oltre a questi ci sarebbe anche il miglioramento estetico di alcuni edifici la cui scelta estetica in fase di costruzione non è stata mal considerata.
VIEWS SHARING
Progetto di Marcello Bonfanti, che propone di costruire e condividere il nuovo paesaggio emotivo di Milano. Il Progetto VIEWS SHARING nasce dall’opinione condivisa che Milano sia una città visivamente ed esteticamente poco fruibile. Menomata nel suo tessuto urbanistico originario prima dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e poi dalla conseguente ricostruzione mal pianificata e poco rispettosa del tessuto esistente, Milano
conserva tutt’ora le cicatrici di questo poco lungimirante intervento urbanistico. VIEWS SHARING è un progetto di reinterpretazione visiva dello spazio urbano. Nasce attraverso il mezzo fotografico, che da una parte genera una traccia del reale, da un’altra consente all’artista di connotare il visibile, interpretandolo ed arricchendolo con un panorama interiore. In una prima fase, l’artista rivisita lo spazio urbano milanese generando una serie fotografica ed in un secondo momento restituisce il prodotto dell’interpretazione del visibile alla città. Le opere verranno esposte in maniera assolutamente casuale, usando spazi non convenzionali, quali espositori pubblicitari per strada, in metropolitana, o all’interno di esercizi commerciali. Le stampe destinate all’esposizione per strada verranno realizzate su supporti tipici della cartellonistica pubblicitaria, quelle destinate agli esercizi commerciali verranno prodotte secondo le procedure fine art. Il lavoro si rivolge in maniera casuale all’audience, offrendo l’opportunità di condividere un punto di vista interpretato ed un’esperienza inaspettata di contemplazione. L’immaginario collettivo legato al paesaggio urbano si arricchisce delle suggestioni dell’immaginario interpretato dei singoli artisti che partecipano tramite il progetto alla costruzione di un nuovo paesaggio emotivo.
VIVAFABBRICA
Progetto di Associazione Culturale e Compagnia di Danza AiEP, Il progetto ha come obiettivo la programmazione di una stagione continuativa di danza e arte della performance. Da marzo 2014, con scadenza bi-mensile (es. il secondo e terzo venerdì di ogni mese), l’associazione organizzerà degli eventi performativi che prevedono un palinsesto di spettacoli, laboratori, incontri, residenze, ospitalità e presentazioni. vivafabbrica nasce per favorire la fidelizzazione del pubblico e vitalizzare le proposte dei laboratori verso la città. Vivafabbrica vuole fare della Fabbrica del Vapore un centro culturale a porte aperte, con una programmazione varia, che includa tutti i linguaggi dell’arte.
Gli “appuntamenti regolari”, permetteranno al pubblico di “vivere” più concretamente gli spazi della Fabbrica per contrastare l’estemporaneità di eventi”, contraddistinti da periodi di alta affluenza a periodi che vengono percepiti come “tempi morti”. Attraverso un programma continuativo nel tempo si prevede una maggiore attenzione e partecipazione da parte della cittadinanza che, senza incontri regolari, tende a disperdersi per ritrovarsi e partecipare alle iniziative solo nel corso di manifestazioni circoscritte in un breve periodo di tempo. Questa procedura permetterebbe inoltre di ridurre i costi per la comunicazione ottenendo una risposta di maggiore impatto.
LIGHT
Progetto di di Alessandro Scipolo e Mattia Veronese, riguarda la progettazione, costruzione e distribuzione (vendita e noleggio) di strutture modulari temporanee ed energeticamente autosufficienti, per utilizzo di breve e medio periodo, riguardanti diversi ambiti d’uso. La caratteristica principale di tali strutture riguarda la loro indipendenza da allacciamenti per la fornitura di energia elettrica, poiché interamente alimentate da energia fotovoltaica. Gli ambiti – target riguardano destinazioni d’uso di tipo commerciale-promozionale (bartenders, business Point), espositivo (fair stands), servizi aggregazionali e multimediali (info-point, internet Point, relax Point). L’idea si riferisce inoltre, all’ambito delle emergenze, proponendo modelli di strutture utilizzabili nelle fasi immediatamente successive alla criticità dell’evento (alluvioni, terremoti ecc); ultimo ma non ultimo ambito di possibile utilizzo, come supporto alle attività delle ONG in contesti disagiati dal punto di vista logistico e naturalistico.
CULTURE IN PADELLA
Progetto di Roberta Folatti, il progetto propone la creazione di cucine trasparenti dislocate in zone strategiche della città. Gli aromi invitanti di chi sta preparando piatti gustosi e ricchi di storia, attirerà chi sta fuori, favorendo una comunicazione basata sul piacere dei sensi – a un primo impatto – e in seguito su una conoscenza più stratificata. Attraverso la manipolazione creativa del cibo, attraverso la percezione di gusti, colori, profumi e la combinazione degli ingredienti, chi cucina “apparecchia” una saporitissima conversazione coi propri commensali. Le parole d’ordine di Expo 2015 sono cibo e incontro e le cucine trasparenti
dovrebbero diventare la traduzione pratica di questi concetti. Saranno luoghi in cui ci saranno costantemente cuochi in azione e una tavola attorno alla quale le persone si potranno sedere: ad assaggiare piatti di altri paesi e tradizioni, a parlare e comunicare tra loro e conoscersi.
Il tutto sarà condito da musica e danze dal mondo e dalle performance di artisti che in quel momento esporranno fuori e dentro il cubo trasparente. E si andrà anche oltre: i cuochi saranno a disposizione di chi è interessato, si potrà osservare, fare domande, portare il proprio sapere cucinando insieme agli esperti, e un mercatino ad hoc sarà allestito fuori da ognuno di questi ambienti, coi prodotti tipici di quelle zone geografiche. Le Cucine saranno quindi ambienti multifunzionali nei quali gli artisti esporranno fotografie, dipinti, oggetti rappresentativi del loro modo di vedere, sentire e vivere Milano. Infine ci sarà una cucina globalizzata, un ambiente in cui, come già succede in diversi punti di ristorazione italiani, le diverse tradizioni culinarie si intrecceranno: sushi di salsiccia, piadina di kebab… Cibo come forma di espressione a 360 gradi, come pretesto per lasciar correre la fantasia, per comunicare senza conoscere le lingue!
AMBULATORIO MOBILE A MILANO
Progetto di Emergency, gli ambulatori mobili prestano servizio per periodi definiti in aree a forte presenza di migranti e persone in stato di bisogno. Due Polibus sono attualmente in servizio nelle campagne del Sud Italia, ma Emergency sta valutando la possibilità di rendere un Polibus disponibile anche nelle periferie delle grandi città, come Milano, dove vivono le fasce più vulnerabili della popolazione. Il Polibus offrirebbe cure gratuite a tutti coloro che sono impossibilitati a rivolgersi alle strutture del sistema sanitario nazionale per problemi di status giuridico (come nel caso di migranti senza permesso di soggiorno) o per problemi logistici (orari o difficoltà di raggiungere gli ambulatori del SSN). Tutte le prestazioni erogate presso gli ambulatori mobili sono gratuite.
LIBERIAMO LA MUSICA
Progetto di Fondazione Amadeus, che propone il ciclo di concerti “Liberiamo la musica”. L’idea nasce dalla necessità di rinnovare il rapporto tra pubblico e musica e dal tentativo di rimuovere alcuni luoghi comuni che contribuiscono ad allontanare un cospicuo numero di spettatori dalle sale da concerto, soprattutto i giovani. Non solo, ma molti musicisti confessano di sentire sempre più viva l’esigenza di stabilire nuove relazioni con il pubblico e propongono percorsi musicali nuovi abbattendo, con sempre maggior frequenza, i confini imposti dai generi (classica, leggera, jazz), dal tempo (antica o moderna) e dalla nazionalità. Il “musicista libero” proporrà “musica libera” a spettatori disposti a liberarsi da inutili e spesso non giustificabili divisioni.
“Liberiamo la musica” è un invito rivolto ai musicisti perché si rendano sempre più disponibili a nuovi percorsi e agli ascoltatori perché non mettano un freno alle proprie curiosità e siano sempre più disponibili a nuove esperienze musicali. Auspichiamo infine che possa piacere a un pubblico giovane, e non tanto per ragioni anagrafiche, ma per spirito di avventura nei mondi della cultura musicale che vorremmo senza confini. I concerti, curati dalla Fondazione Amadeus per la diffusione della cultura musicale onlus, saranno ospitati dall’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo (Largo Gustav Mahler), nell’ambito della Stagione Estiva 2013 de laVerdi.